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Habibi è al fianco delle popolazioni più svantaggiate, sostenendole per raggiungere mezzi di vita dignitosi e promuovendo i diritti umani per uno sviluppo sostenibile.

Offriamo alle persone svantaggiate e che non hanno accesso al mercato del lavoro l’opportunità di formarsi professionalmente, mettere in pratica quanto appreso e sviluppare una professionalità che dia loro autonomia e dignità, sia in Giordania, sia, nel caso dei profughi, nei loro spostamenti futuri.

Il nostro intento è di contribuire alla creazione di comunità resilienti che abbiano a disposizione i mezzi per poter incidere sul proprio futuro e che vedano riconosciuti i propri diritti essenziali.

Lavoriamo in due principali ambiti di intervento:

  • • socio – economico, per favorire opportunità di lavoro e un reddito per costruire un futuro più dignitoso a chi ne è privato;
  • • socio – sanitario, per  facilitare l’accesso delle fasce più vulnerabili della popolazione ai servizi di base, scolastici e sanitari, favorendo così la salute e l’integrazione della popolazione.

Nel 2021, inoltre, a seguito delle conseguenze della pandemia Covid, Habibi si è mobilitata con iniziative di emergenza per fornire medicinali e beni di prima necessità ai profughi iracheni più in povertà, ai bambini di Betlemme dell’Hogar Ninos Dios e alla popolazione libanse.

Lavoriamo prendendoci carico dei nostri beneficiari con un approccio integrale, guardando ai bisogni della singola persona, ma anche della sua famiglia e della comunità che li circonda. I nostri beneficiari sono i più vulnerabili tra la popolazione giordana (disabili, donne, minori) e i rifugiati, soprattutto i profughi iracheni che vivono una situazione particolarmente difficile. Essi vengono considerati richiedenti asilo e quindi solo in transito in territorio giordano, in attesa di un visto da parte di altri paesi dove ne abbiano fatto domanda, soprattutto Canada e Australia, dove si sono formate numerose comunità irachene a partire dalla seconda guerra del Golfo, e continuate con le drammatiche persecuzioni dell’ISIS a danno dei cristiani iracheni.  Ai richiedenti asilo non è riconosciuto il permesso di lavoro, né l’accesso al sistema sanitario e scolastico statale. Questo “transito” può durare anni, normalmente dai 2 ai 5. Si tratta quindi di persone estremamente vulnerabili, all’interno di una categoria già di per sé fragile. Habibi, offre loro corsi professionalizzanti e stage che permettano di ricevere un incentivo che spesso è l’unica fonte di reddito a sostegno dell’intero nucleo familiare. Abbiamo progetti specifici per le donne e i bambini a cui offriamo anche spazi di incontro e occasioni di creare reti di solidarietà.